Innanzitutto è
necessario considerare che l’ambiente di barena non è
facilmente visitabile, data la fragilità del suo equilibrio.
Si tratta di un ambiente che non rientra nell’esperienza
quotidiana, ed è facile che si abbia un immagine stereotipata
o comunque non rispondente alla realtà.
Le barene sono un luogo dove la zonazione della vegetazione
è molto netta e costante (Spartina / Limonio / Puccinellia).
La vegetazione è stabile: le tre associazioni di piante
perenni (spartineto, limoneto e artemisieto) realizzano il massimo
sfruttamento delle risorse disponibili e non mostrano tendenze
a trasformarsi in altre associazioni più complesse.
La successione vegetazionale è sempre la stessa, e le
associazioni si possono considerare in equilibrio con l’ambiente.
Questo significa che l’elevata salinità, che è
il vero agente limitante nell’ambiente barenicolo, non
permette l’evoluzione della vegetazione verso il suo climax
naturale, che è quello rappresentato dal bosco misto
di Quercus peduncolata e Carpinus betulus.
In questo ambiente è possibile evidenziare la differenza
con l’ambiente del litorale dove, procedendo dalla battigia
al bosco retrodunale, le condizioni di vita diventano sempre
meno proibitive con un aumento del numero di specie e di esemplari
sia vegetali che animali.
Questo consente di osservare come la vegetazione tenda ad evolversi
in presenza di condizioni che lo permettano.
Nella barena questa evoluzione non è permessa, perché
le condizioni proibitive dettate dall’elevato valore della
salinità bloccano l’evoluzione della vegetazione
al suo stadio iniziale, e la sequenza spartina-limonio-puccinellia
continuerà a ripetersi sempre finché le condizioni
rimarranno immutate. A seguito di leggere perturbazioni è
possibile assistere alla comparsa del Salicornia veneta,
una pianta pioniera che compare quando, a causa dell’erosione,
scompaiono le associazioni tipiche del bordo della barena bassa.
Questa evoluzione però e comunque temporanea, dato che,
appena la situazione si stabilizza, l’associazione di
piante perenni torna a prendere il sopravvento.
E’ possibile quindi in questo ambiente introdurre i concetti
di:
· Fattore limitante
· Evoluzione della vegetazione
· Climax
· Adattamenti:
§ Limonio: riesce a difendersi
dalla salinità dell’ambiente eliminandolo attraverso
cellule secretrici presenti sul fusto e sulle foglie.
§ Salicornia: il problema delle
piante che vivono in tali ambienti è l’assorbimento
dell’acqua, che avviene per differenza di pressione osmotica:
l’acqua quindi si muove da un ambiente dove la concentrazione
di soluti è minore verso uno dove è maggiore.
Negli ambienti di barena la concentrazione di sali è
abbastanza alta, e una qualsiasi pianta non riuscirebbe ad assorbire
l’acqua dal terreno.
Nelle piante alofile la concentrazione salina nei tessuti può
raggiungere anche il 10%, e questo fattore consente l’assorbimento
dell’acqua e delle sostanze nutritive.
Nei rami si accumula il sale e avviene la fotosintesi, sostituendo
in questa funzione le foglie, che nella salicornia sono brevissime
o addirittura assenti.
§ Obione: sulle foglie possiede
dei peli per eliminare i sali in eccesso accumulati nelle foglie.
L'accumulo di peli morti e sale sulla superficie della foglia
aumentano la riflessione della radiazione solare riducendo il
calore ricevuto e limitando l'evaporazione.
§ Parte vegetativa poco sviluppata
e appressata al suolo per resistere al vento.
§ Apparato radicale sviluppato
per assorbire la maggiore quantità possibile di nutrimento
da questo terreno così arido e salato.
§ Fiori inseriti in piccole nicchie
per evitare che con il vento il polline si disperda.
Oltre a questo, è
ancora incerto il collegamento del problema della scomparsa
delle barene con quello dell'innalzamento del livello del mare
dovuto, tra le altre cause, anche dall'espansione delle acque
del mare e degli oceani provocato dall'innalzamento della temperatura
terrestre.
A questo proposito è
possibile realizzare in classe alcune attività didattiche
che possono aiutare gli studenti a comprendere meglio la tematica
del riscaldamento globale e dell'effetto serra (vedi nella sezione
Didattica - Lezioni e attività: "L'effetto
serra e il riscaldamento globale", "L'espansione
termica e l'innalzamento del livello del mare")
Un'altra causa della progressiva
diminuzione dell'area occupata dalle barene è il fenomeno
della subsidenza, che ha portato all'abbassamento del suolo
rispetto al livello medio del mare. Nel "Rapporto sullo
stato dell'ambiente 2000", pubblicato dalla Provincia di
Venezia e disponibile nel sito del Settore Politiche Ambientali,
all'interno del capitolo "Suolo
e sottosuolo" è possibile trovare informazioni
sulle cause e l'evoluzione di questo fenomeno nell'area lagunare.
Nella sezione "Didattica
- Lezioni e attività" viene presentata un'attività
da fare in classe per approfondire e capire meglio il tema della
subsidenza (La
perdita delle zone umide: la subsidenza).
Può rivelarsi interessante
analizzare come è andato cambiando l'aspetto della laguna
di Venezia nei secoli, anche in relazione alle barene. Nella
sezione "Immagini
- Mappe" della Banca Dati Ambientale si possono
trovare le mappe
delle trasformazioni territoriali avvenute tra il
1810 e il 1992 e la mappa
che riporta l'ubicazione delle barene, naturali e
artificiali, e delle valli da pesca presenti nella laguna di
Venezia.